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Trento - Marzo 1930

Trento - V Mostra del vino

Da "I quaderni dell'enoteca" Palazzo Roccabruna n° 5, un articolo interessante di Angelo Rossi

Il Cavaliere Guido Gallo: precursore, promotore e primo attore.

Sconosciuto ai più, Guido Gallo è stato un insigne personaggio che ha segnato come pochi altri la storia dei vini trentini in particolare dagli anni Trenta agli anni Sessanta del secolo scorso.
Nato a Mezzolombardo il 27 gennaio del 1896, è scomparso nel 1996 nel suo borgo
natio ricordato solo dagli amici della banda musicale, dai parenti stretti e dalla fedele Bruna Antoniolli che per anni ha battuto a macchina la sua poderosa produzione di scritti, articoli, interventi.
Non solo di vino e di politica vitivinicola, ma anche di tutela dell’ambiente e difesa del territorio, di storia e tradizioni, di musica e cultura a tutto tondo.
Amico personale di Arturo Marescalchi – uno dei padri dell’enologia italiana – e del noto musicista e politico Andrea Mascagni, da giovane diresse la Cantina dello zio Fiorini per presiedere successivamente la Cantina cooperativa rotaliana di Mezzolombardo cedendole per una Lira il palazzo che occupò fino al 2002, fu fondatore e vicepresidente del Comitato vitivinicolo trentino nel 1949, come amministratore municipale si batté contro gli espropri dei vigneti perla Trento-Malè e finì per interessarsi della banda musicale.
Fu corrispondente delle più diffuse riviste di settore (Corriere vinicolo, Il Torchio, ecc.) di cui rimangono infiniti articoli che testimoniano della sua competenza e del suo amore per i vini trentini in generale e per il Teroldego in particolare.
Se il vino principe del Trentino cerca un pater certus, questi è senza dubbio Guido Gallo.

Scritto preso da un "Quaderno